Zelensky chiede di essere rifornito dalla difesa militare aerea, ma dopo l’invio dei carri armati adesso si apre il dibattito.
Continuano gli attacchi in Ucraina da parte dei russi, dopo l’invio dei tank al Paese colpito. Solo ieri ci sono stati almeno 11 morti e altrettanto feriti, soprattutto su Kiev e Odessa. Esplosioni anche vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Zelensky vuole proteggere la nazione dagli attacchi aerei, così procede con un’altra richiesta: i Caccia F16.
Dopo i carri armati, nasce un altro dibattito per arrivare alla fornitura di caccia, “la Ramstein dell’aviazione”, come ha definito domenica scorsa Andrey Sybiga, vice capo dell’Ufficio presidenziale di Volodymyr Zelensky. Il presidente infatti, sterebbe già chiedendo ai Paesi alleati l’invio di Caccia F16 da utilizzare nella difesa aerea.
“Un tema fuori discussione”
La richiesta di Zelensky potrebbe arrivare già durante l’incontro del “Gruppo di contatto” previsto già a febbraio. Dopo l’invio dei tank da parte degli Stati Uniti e della Germania, però questa richiesta sembra ricevere un No secco. Washington restare ferma sulla sua posizione, facendo sapere a Kiev che “la fornitura di aerei è un no-go, un tema fuori discussione, per il momento”.
Come Biden, anche il tedesco Olaf Scholz ribadisce la sua disapprovazione sull’invio di aerei militari in Ucraina. Londra è restia, mentre l’Olanda, insieme ad altri sette paesi europei aderenti alla Nato che dispongono di F-16, si è detta aperta all’idea.
Lockheed Martin, il più grande appaltatore della difesa Usa, ha comunicato che la società “aumenterà la produzione di caccia F-16 a Greenville, in Carolina del Sud, per soddisfare la richiesta di tutti i paesi che decideranno di compiere trasferimenti da terze parti per aiutare nell’attuale conflitto”.